La differenziata, fatta male, genera mostri.

Amiat Gruppo Iren e Città di Torino lanciano una nuova campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata.

Il “Pizzone”, nato dall’insieme di organico e carta, il “Peperattolo”, frutto di organico e latta non differenziati, la “Tazziglia”, ibrido tra ceramica e vetro: sono questi i rifiuti “anomali” protagonisti della nuova campagna di sensibilizzazione di Amiat Gruppo Iren dal titolo “La differenziata, fatta male, genera mostri”.

LA STRATEGIA

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Città di Torino, vuole stimolare i Cittadini nell’adottare comportamenti corretti nella gestione dei rifiuti, con un messaggio chiaro: gettare i materiali separati correttamente negli appositi contenitori permette di realizzare una raccolta differenziata migliore, evitando la creazione di “mostri” che non è possibile riciclare.

L’obiettivo è quello di coinvolgere e informare tutti i Torinesi sui benefici e vantaggi di una corretta gestione della raccolta differenziata in termini di salvaguardia dell’ambiente e benessere collettivo, al fine di incrementarne ulteriormente la percentuale che in città ha già superato la soglia del 53%.

La Raccolta differenziata è un tassello fondamentale dell’intero ciclo integrato dei rifiuti che, attraverso le cosiddette 4 R – Riduzione, Riuso, Riciclo e Recupero energetico – contribuisce al miglioramento della qualità della vita di tutti ed al mantenimento di una città più pulita.

LA CAMPAGNA

La campagna “La differenziata, fatta male, genera mostri” è declinata su tre soggetti, che rappresentano altrettanti “ibridi” rappresentativi di errori comuni nella separazione dei rifiuti, dal cartone della pizza gettato sporco nella raccolta carta alla ceramica conferita erroneamente nel vetro. 

La campagna viene veicolata attraverso una strategia che coinvolge molteplici canali: affissioni statiche e dinamiche in vari formati, advertising sui principali quotidiani locali e contenuti digitali tramite i principali social media.