Circular Plastic

Circular plastic è uno dei più grandi impianti in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici, con sede nel comune di Borgaro Torinese (TO).

Il sito è stato creato con le più moderne tecnologie del settore ed è in grado di gestire 100mila tonnellate dall’anno di rifiuti, provenienti dai circuiti di raccolta differenziata effettuata dai cittadini, inviando le plastiche selezionate agli impianti di riciclo per una seconda vita nei processi di riuso dei materiali, al netto degli scarti. Circular Plastic è stato progettato per adeguarsi alle richieste e agli sviluppi futuri in termini di riciclo della plastica, dettati dai consorzi di filiera e in particolare da COREPLA (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica), CORIPET e CONIP, soddisfacendo i requisiti richiesti dal nuovo Contratto di Selezione tra i CSS (Centro di Selezione e Stoccaggio) ed i Consorzi di filiera delle materie plastiche. 

Come funziona l'impianto

La struttura sorge su un’area di 77mila mq di superficie, all’intero dei quali avviene, innanzitutto, la prelavorazione del materiale in ingresso e il caricamento della macchina lacera-sacchi, mediante l’utilizzo di un ragno meccanico, a cui fa seguito una selezione per dimensione nel vaglio rotante, un cilindro della lunghezza di 12 mt e della larghezza di circa 2,5 mt, dotato di fori a dimensione crescente.  Sfruttando la pendenza, la rotazione e la crescente dimensione dei fori, i rifiuti vengono separati fra la linea fine, la linea intermedia, la linea ingombrante. I materiali della linea fine subiscono un’ulteriore selezione per dimensione, passando attraverso un secondo vaglio rotante con fori di circa 2 cm che estraggono il materiale di piccola dimensione, il quale anche per l’alta quantità di componenti non plastiche presenti viene imballato per essere inviato a impianti di recupero energetico. I rifiuti della linea fine che hanno superato il secondo vaglio rotante vengono sottoposti a due lettori ottici che hanno lo scopo di recuperare gli imballaggi valorizzabili. I materiali di dimensione intermedia subiscono una prima vagliatura balistica, che si effettua tramite un albero meccanico dotato di palette in metallo in grado di dividere il materiale rigido (linea 3D) da quello flessibile (linea 2D). Numerosi lettori ottici con scanner a infrarossi consentono di separare le plastiche per polimero e colore ed effettuano una separazione di dettaglio. La linea 3D, in particolare, è divisa in due ulteriori linee (prodotti a matrice PET e composti da altri polimeri) che, nel caso delle bottiglie in PET, prevedono anche una selezione per colore.

Vi è poi il controllo di qualità manuale da parte degli operatori dei diversi flussi selezionati dalle macchine. I 130 nastri trasportatori presenti in impianto - aventi una lunghezza complessiva superiore ai 2,5Km - scorrono a una velocità media 4.5 mt al secondo, rallentando solo in presenza del controllo manuale dove la velocità scende tra i 60/90 cm al secondo. I 22 lettori ottici presenti sui nastri sono in grado di riconoscere e suddividere 17 tipi di polimeri e plastiche, permettendone una separazione accurata e consentendone il rientro nel ciclo di recupero della materia prima. Una volta terminato il processo di selezione ottica e dimensionale, la plastica viene stivata in box di accumulo contenenti ciascuno un diverso prodotto. Il ciclo termina con la pressatura del materiale, attraverso due linee che creano balle monomateriali pronte per essere stoccate in magazzino e gestite da consorzi autorizzati. Il controllo qualità finale viene svolto a campione da ispettori incaricati dai Consorzi di filiera che operano stabilmente in impianto, verificando che i flussi in uscita corrispondano alle aspettative dei riciclatori.

Guarda il video che spiega il funzionamento dell’impianto 

Le installazioni artistiche di Silvia Fubini e Ornella Rovera

In occasione dell’inaugurazione dell’impianto, avvenuta nell’aprile 2024, sono state presentate “Visioni Polimeriche” e “Flusso” le installazioni artistiche della fotografa Silvia Fubini e della scultrice e fotografa Ornella Rovera, che hanno realizzato ognuna un’opera ispirata all’impianto e ai temi della sostenibilità e del contrasto al cambiamento climatico attualmente conservate nel sito.

Scarica la scheda che descrive le opere

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